In un panorama digitale in rapida evoluzione, in cui si prevede che gli investimenti globali in intelligenza artificiale raggiungeranno oltre […]
Da un recente studio dell’Osservatorio Cloud per la Pubblica Amministrazione del politecnico di Milano, emerge che nel 66% degli enti pubblici italiani viene adottato un modello di utilizzo delle risorse Cloud. Abbastanza diffuso però è il problema dell’irregolarità con cui le nuove tecnologie vengono implementate dai reparti IT: si parla di strategie diverse, frammentate, spesso carenti di un’ottica di adeguamento dell’intera infrastruttura (o di un settore specifico) e con diversi obiettivi.
È indubbio che, sull’onda internazionale della rivoluzione digitale, anche l’Italia (sebbene in ritardo) sia stata investita da un “vento” innovatore, che porta con sé nuovi modelli e practice da implementare nelle strutture di processo. L’obiettivo è quello di migliorare i sistemi informativi, garantendo metodi di accesso ed elaborazione delle informazioni sempre più performanti, in grado di perseguire lo scopo finale dell’ente per mezzo di pratiche semplificate, condivise e adattabili (#LetYourBusinessFlow), che possano portare al miglioramento della qualità del servizio offerto per l’utente finale.
Anche i comparti IT degli enti della PA dimostrano un interesse sempre crescente nei confronti degli utilizzi Cloud in ambito ICT, ed a questo proposito sembrano emergere necessità condivise, sia da parte degli enti pubblici che da parte dei privati e global player del mercato come provider di servizi: le parole chiave sono Standardizzazione, Aggregazione, Governance (centralizzata e condivisa). La maggior parte degli enti Pubblici, infatti, pensa che per favorire maggiormente la diffusione del cloud sia necessario un modello di aggregazione di soggetti con la partecipazione di pubblici e privati, o un modella che preveda che gli enti attuatori della PA si rivolgano ad un mercato di fornitori certificati. Secondo gli Enti, però, il raggiungimento di tale aggregazione potrebbe essere frenato da difficoltà legate alla cooperazione tra enti pubblici e privati, dalla mancanza di una strategia e dalla difficoltà di identificare esigenze comuni, oltre alle difficoltà normative e legali per la costituzione di un’aggregazione di enti.
“In Italia c’è uno spazio di miglioramento che può essere colmato da politiche di aggregazione e collaborazione, ma ora è anche il momento di pensare ad un ente attuatore con forte leadership in grado di guidare la definizione e l’approvvigionamento del servizio – conclude Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & Ict as a Service della School of Management del Politecnico di Milano – La maturità raggiunta dalle soluzioni Cloud offerte consentono lo sviluppo di servizi condivisi convenienti rispettando le normative vigenti”.
Leggi il comunicato stampa dell’osservatorio
Pronti al decollo, dunque? Sicuramente per la PA è attualmente una priorità costruire la rampa di lancio.
E il Tuo Business è pronto per la Digital Transformation? Alnux, in collaborazione con Blueit, ti offre uno spunto di riflessione sui nuovi orizzonti che la digital transformation offre alle aziende. #learningtofly15