In un panorama digitale in rapida evoluzione, in cui si prevede che gli investimenti globali in intelligenza artificiale raggiungeranno oltre […]
Tornare a valorizzare il ruolo delle imprese di telecomunicazione come partner tecnologico di imprese e privati, alimentando in maniera sostenibile gli investimenti necessari, sarà la vera sfida del 2021 secondo Andrea Ghizzoni.
Dopo una significativa esperienza in McKinsey&Co., Andrea Ghizzoni ha guidato Tencent (il colosso cinese proprietario di WeChat) in Europa per oltre 6 anni, supportando oltre trecento aziende a progettare e gestire la propria presenza sul mercato Cinese. Oggi a capo del team di strategia di Vodafone in Italia. Intervenuto in molteplici testate su tematiche relative al digitale e alla Cina (Bloomberg, Harvard Business Review, Class CNBC, Limes, e altre) è autore, insieme a Francesco Boggio Ferraris, di «Business in Cina – strumenti, strategie e opportunità lungo la nuova via della seta», edito da Mondadori.
Quale sarà la sfida principale nel vostro settore per il 2021?
Il settore delle telecomunicazioni sta affrontando da tempo la necessità di sostenere importanti investimenti per sostenere l’accelerazione digitale del Paese, a fronte di una sempre crescente pressione competitiva. Si pensi che solo tra il 2017 ed il 2019 il nostro settore ha registrato in Italia una flessione di oltre 2 miliardi di euro.
Questa situazione è stata ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria. L’improvviso aumento di traffico sulle reti ha richiesto un’ulteriore accelerazione sugli investimenti, senza tradursi in un aumento dei ricavi.
La sfida principale è quindi quella di tornare a valorizzare il ruolo delle imprese di telecomunicazione come partner tecnologico di imprese e privati, alimentando in maniera sostenibile gli investimenti necessari.
Quali i mezzi per vincerla?
Qualità, innovazione tecnologica e nei modelli di servizio e velocità di esecuzione saranno elementi sempre più centrali nel business delle telecomunicazioni.
È necessario stimolare l’accesso alle reti di ultima generazione e sviluppare su di esse servizi a valore aggiunto per la clientela. Questo è vero sia per i consumatori privati, quanto per le imprese e le pubbliche amministrazioni.
Si è discusso molto del potenziale rappresentato dai nuovi standard tecnologici, 5G in primis. Ora è fondamentale dare concretezza a tali promesse, realizzando applicazioni e casi d’uso di tali tecnologie che si traducano in reale valore aggiunto per i nostri clienti.
Quali processi di business e quali funzioni organizzative sono più sotto pressione per la trasformazione in atto?
Detto che in tempi di così grande trasformazione, ogni funzione è cruciale, l’incremento di traffico dovuto all’emergenza sanitaria ha messo chiaramente sotto sforzo le funzioni tecniche che si occupano di sviluppo e gestione della rete, oltre a tutti i reparti dedicati alla gestione della clientela.
Qual è (ovvio al di là dei dati economici) il segnale che decreterà la ripresa?
Penso che, come in ogni crisi che ha afflitto sistemi economici e sociali nella storia dell’uomo, sarà fondamentale la fiducia. Un chiaro recupero nel livello di fiducia da parte dei consumatori e delle imprese sarà, a mio avviso, il segnale più forte di ripresa; da questo si potrà ripartire affrontando con coraggio la nuova normalità.
Cosa sarà the next big thing nel 2021?
Il 2021 ci auspichiamo sia l’anno del ritorno alla normalità. Una normalità che vedrà un ruolo più stabile delle interazioni fisiche, che dovranno essere coniugate alle nuove abitudini di gestione digitale delle relazioni. Credo che il nuovo equilibrio che raggiungeremo quest’anno tra interazioni fisiche e digitali plasmerà le nostre abitudini del futuro.
Quali sono le sfide che si apprestano ad affrontare i manager del nostro settore nel 2021?
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