Le sfide del 2021: scindere i cambiamenti strutturali da quelli emergenziali.

Nelle situazioni inaspettate serve gestire in modo diverso situazioni
diverse. Saper essere elastici e dinamici. Questa virtù ci deve guidare
nella ripresa secondo Leonardo Bagnoli.
Leonardo Bagnoli – AD Sammontana

Leonardo Bagnoli è uno dei propretari e Amministratore Delegato di Sammontana S.p.A., azienda fondata da Romeo Bagnoli che nel 1946 comprò un bar nel centro di Empoli (Firenze) e che il figlio maggiore, Renzo, trasformò in un’azienda. Sammontana – che conta più di mille dipendenti e tre stabilimenti di produzione in Italia – continua ad essere di proprietà della famiglia Bagnoli ed opera nel mercato dei gelati con l’omonimo marchio e in quello della pasticceria surgelata con i marchi TreMarie e Il Pasticcere. Sammontana è la seconda per quote di mercato nel gelato e compete con le due multinazionali estere Unilever (Algida) e Nestlè (Motta).

Quale sarà la sfida principale nel vostro settore per il 2021?

Per una azienda come la nostra che sviluppa buona parte del proprio fatturato nel fuori casa, la grande sfida sarà quella di far ripartire tutti i punti vendita e i partner commerciali (bar, campeggi, lidi balneari, ecc.) che tanto hanno sofferto in questa pandemia. La FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha dichiarato che c’è il rischio di veder chiudere o meglio non riaprire 50 mila punti vendita della ristorazione. Questo rischio ricadrà naturalmente anche su tutti i fornitori, come noi, di questi esercizi. Ma facendo un passo indietro sulla filiera distributiva ci sono molte società di distribuzione che comprano prodotti dalle aziende e li consegnano ai singoli esercizi sul territorio. Anche questi soggetti sono in una situazione molto rischiosa sia dal punto di vista economico che finanziario.

Ecco la nostra grande sfida: sostenere i nostri distributori e i nostri clienti in una situazione in cui anche noi avremmo bisogno di essere sostenuti.

Quali i mezzi per vincerla?

Io credo che l’unico mezzo per vincere questa sfida sia la vicinanza alle persone, la presenza sul territorio, la comprensione delle situazioni diverse. Non dobbiamo pensare di uscire da questa situazione con una procedura, una regoletta, che sia vecchia o nuova. Nelle situazioni così gravi e così inaspettate dobbiamo essere molto attenti a gestire in modo diverso situazioni diverse. Del resto è una caratteristica peculiare delle aziende familiari, contrariamente alle multinazionali spersonalizzate, quella di saper essere elastici e dinamici. Questa virtù ci deve guidare nella ripresa.

Quali processi di business e quali funzioni organizzative sono più sotto pressione per la trasformazione in atto?

Tutte indistintamente. La vera domanda che mi faccio e che faccio spesso ai miei collaboratori è che bisogna distinguere fra le cose che si devono fare solo durante la pandemia e quei cambiamenti che invece saranno strutturali. Quanto verrà mantenuto lo smart working dopo che tutto ciò sarà finito? Perché questa modalità lavorativa fa variare molto gli acquisti dei consumatori. Quanto le persone riprenderanno a frequentare i luoghi di ritrovo? Come e in quanto tempo riavremo un turismo numeroso nelle nostre città e nei nostri litorali? Tutte domande a cui è difficile rispondere ma da queste risposte dipendono i cambiamenti necessari all’interno dell’azienda. Io vedo un grande rischio nel fare cambiamenti troppo repentine dentro all’azienda: cambiare per adeguarci alla situazione quando la situazione è molto instabile e quindi dover fare marcia indietro sui cambiamenti eseguiti una volta che la situazione emergenziale è finita con grande spreco di energia e risorse nel fare modifiche che nel lungo periodo non servono.

Qual è (ovvio al di là dei dati economici) il segnale che decreterà la ripresa?

Il riuscire a dare quelle risposte che ho citato prima: scindere i cambiamenti strutturali da quelli emergenziali.

Cosa sarà the next big thing nel 2021? 

Per questo dovremmo rivolgerci a Nostradamus, o ai Maya.


Quali sono le sfide che si apprestano ad affrontare i manager del nostro settore nel 2021? 
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